venerdì 14 febbraio 2014


Mercoledì 12 febbraio.

Partenza da Treviso verso le 8.00. L’esperienza dell’anno passato mi ha portato a sapere che il viaggio fino a Monaco non presenta insidie. Sarà anzi noioso!
Dopo una piccola sosta a Signoressa per il classico “cappuccino e brioche”, proseguo verso Feltre, poi la Valsugana (che noia!), quindi Trento e via in autostrada.

Il viaggio procede regolarmente fino al Brennero. Qui ho la bella pensata di uscire in cerca di un posto in cui acquistare la Vignette ma... dovevo restare dentro!!!
Ecco che devo tornare a Vipiteno, per riprendere l’autostrada, ripassare dal casellante altoatesino che  mi guarda stupito e dice: “spagliata strata, eh?” (ma subito ne approfitta per domandare dove vado, ed alla risposta “Oslo” sorride compiaciuto e mi augura buon viaggio) per poi fermarmi alla stazione di servizio sul passo ed acquistare l’agognato permesso.

L’Austria e la Baviera scorrono via veloci, ed eccomi in pieno centro a Monaco: sono solo le 16.00!

Il tempo si è mantenuto incredibilmente primaverile, con tanto sole e poche nubi. Anzi, al Brennero avevo messo la tuta cerata temendo bagnato, ma la toglierò alla prima occasione, perché inutile e troppo calda.
Grande fortuna pensando che l’ultimo mese di quest’anno ha sempre piovuto, e pensando poi che l’anno scorso avevo affrontato una continua tempesta di neve!

A Monaco inganno il tempo facendo un po’ di acquisti: viveri, un coltellino, lo scotch extra resistente per sigillare i coprimanopole.
Quindi vado alla Bahnhof Muenchen Ost, faccio il check-in, e mi siedo in sala d’attesa. Un’ora e 1/2 da passare è lunga ma inganno il tempo assaggiando le Delicatessen bavaresi, e proseguendo la lettura di un libro di Giorgio Bettinelli: super viaggiatore nei cinque continenti ed appassionato vespista.

Poi arrivano altri passeggeri, ed incontro due incredibili italiani: Paolo di Rovereto, che vive in Danimarca, ormai sulla settantina, ma pieno di energia e con una vita avventurosa alle spalle e cinque figli (da cinque donne diverse!) a dare un senso tuttora forte alla sua esistenza; e Matteo, 33, veronese, amico di un suo figlio, sposato con rito celtico in Germania alla sua bella, ed un presente di artista di strada con lei ed altri amici, ad organizzare eventi, o a cercare altri lavori per mantenersi ed essere libero.

Viaggerò con loro in scompartimento, chiacchereremo dei sensi delle cose, e ci saluteremo ad Amburgo dopo colazione. Loro da una figlia danese di Paolo a Copenaghen, ed io verso Kiel per l’imbarco.



Arrivo a Monaco di Baviera

Sosta benzina in Valsugana



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