lunedì 17 febbraio 2014

La notte è trascorsa bene. C’è un po’ l’ansia del viaggio, ed alcune domande a cui non so dare risposta: 300 km sono troppi? Troverò strade impossibili è rimarrò bloccato? Riuscirò a concludere le tappe senza restare bloccato da qualche guasto? E poi, non è che mi si rompe la vespa?
Riguardo la carta con le frecce segnate da Staffan, imposto il navigatore, e parto: non c’è altra risposta! Perché le tappe sono ragionevoli, e bisogna solo provarci.

Ed in effetti oggi è andata bene, come da programma. Partenza prestino, 8.30; viaggio in tranquillità col tempo di fare foto e guardare il paesaggio. Ed anche un bel pianoro innevato su cui viaggiare sciolto con le gomme chiodate (strepitose!).

E devo ringraziare proprio Saffan: “anche se allunghi prendi la 322, vedrai che bella!”, e giù a segnare le frecce a penna sulla cartina.

La giornata meteorologica è iniziata male: pioggia lungo tutta la costa atlantica, e oltre, da Hommelvik a Stjørdal. Temperatura intorno ai 5 gradi alla partenza. Salendo di quota, e allontanandomi dal mare, la piggia si attenua e si trasforma in neve.

MI si presenta una situazione molto temuta: pioggia che cade su neve ghiacciata e neve bagnata mescolate insieme! Per fortuna il traffico è scarso, posso rallentare a piacimento, ed osservare più prudenza.
Anche salendo la temperatura non cala molto: vantaggio per l’abbigliamento, svantaggio per il fondo stradale. Per di più in molti punti lo zoccolo ghiacciato si sta consumando, e va a formare dei gradini su cui non devo assolutamente sbandare!

Solo i fiumi ed i torrenti impetuosi ancora cristallizzati nel ghiaccio fanno capire come deve essere stato duro fino a pochi giorni fa l’inverno!

Però comunque salendo il paesaggio cambia: scompaiono le fattorie, che cercano pian piano di tornare a vivere, e mi addentro ancora nel presidio bianco dell’inverno, che dall’alto sembra volere minacciare la natura in rinascita. Ecco la neve, ecco gli alberi asserviti al peso bianco,ecco il ghiaccio sostituirsi all’asfalto.

Ma questo significa anche il regolarizzarsi del fondo stradale: che sia asfalto o che sia neve, l’importante è che sia regolare! Ed è così che sul pianoro, dove Norvegia e Svezia si incontrano, anche la mia Vespa può riprendere a correre. 60, 70, e talora anche 80 kmh.

Dove temevo di perdere tempo invece la strada scorre veloce. Arrivo ad Östersund con tutta calma per le 16.00.

Domani una lunga tappa, e probabilmente troverò più freddo: le previsioni dicono -12 a Mora. Sembra essere questa la zona più rigida. Anche qui avrò da seguire le indicazioni di Staffan: la strada sarà bella di sicuro, speriamo anche la neve!














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